Le Religiose ascoltano 6 giovani da diverse parti del mondo

Le sei religiose al Sinodo hanno deciso di invitare  a pranzo alla UISG sei giovani provenienti dai 5 continenti per ascoltare le loro storie. Tre ragazzi e tre ragazze provenienti da India, Iraq, Russia, USA, Nigeria e Cile.

"Sono cresciuta in una famiglia cattolica a Chicago, sono figlia di immigrati messicani. Questo mi permette oggi di lavorare con le comunità latine e, in particolare, con le ragazze madri, la cui difficoltà è avere la responsabilità di crescere loro stesse e allo stesso tempo essere modello per i loro bambini. Nella mia città un grave problema sono le gangs: è molto facile vedere giovani che si uccidono a vicenda. Mi sono sposata qualche mese fa, e mi fa piacere essere coppia nella Chiesa."

Ognuno ha condiviso qualcosa della sua vita che ha, in qualche modo, determinato poi la loro vita come cristiani. In alcuni di loro hanno prevalso gli aspetti dolorosi, in altri esperienze più 'light', ma tutte e tutti hanno in comune una consapevolezza e una maturità che li fa sentire parte di questa Chiesa universale che, nonostante alcune volte li consideri solo dei destinatari dell'azione pastorale, li ha voluti presenti (anche se in fondo all'aula sinodale) a questo evento che parla di loro, dei loro progetti di vita, del loro futuro.

Parlano senza timore e con scioltezza di episodi forti della loro infanzia, di come abbiamo incontrato qualcuno o qualcosa che ha permesso loro di dare un senso costruttivo al dolore o alla mancanza.

"Non so quando ho iniziato ad avere fede, ma ricordo perfettamente un giorno a Baghdad quando si è avvicinata una macchina, ho chiuso gli occhi perché ero sicuro che mi avrebbero rapito. La mia famiglia non è ricca, ma ho pensato che fosse per motivi religiosi (nel mio paese i cristiani sono minoranza). Ho pensato a cosa avrebbero provato i miei genitori. Poi improvvisamente, sento delle urla e mi accorgo che mi avevano confuso con un altro bambino. Non so se ho iniziato ad avere fede, ma sono certo che da quel momento qualcosa è cambiato in me."

Al termine Suor Sally chiede ai giovani. Cosa vi aspettate dalle religiose? Ecco alcune risposte:

"Nel mio paese le religiose svolgono tantissimi ruoli, soprattutto dove non ci sono preti. Sono leader di diverse organizzazioni."

"A me e ai miei fratelli hanno permesso di studiare. Sono spesso ponti e persone di dialogo e ascolto."

"Vi chiederei di fare eco delle nostre realtà, alle diverse situazioni che i giovani vivono in paesi difficili, vorrei che foste una voce diversa da ciò che la stampa racconta di noi."

L'incontro finisce dandoci appuntamento al 29 ottobre per un incontro alla UISG, in presenza e in streaming, per ascoltare l'esperienza delle religiose al Sinodo.

Patrizia Morgante
Responsabile della Comunicazione della UISG



Comments

Popular posts from this blog

Reflecting on the experience of the synod of the Youth

Clericalism a key cause of women’s exclusion

Retour sur l’expérience du synode des jeunes